lunedì 10 ottobre 2011

Bjork performs “Biophilia” World Premiere


Campfield Market – Manchester 03 Luglio
Il tam tam mediatico che ha anticipato la serie di sei concerti che Bjork ha tenuto a Manchester, a battesimo del suo nuovo lavoro che uscirà a settembre mentre sono previsti live in altre otto città del mondo per un totale di tre anni di tour, ha portato gente da ogni dove curiosa di assistere alla nuova avventura del folletto islandese.Si è dimostrata un’ avventura ricca di novità soprattutto per quanto riguarda l’aspetto multimediale del live, definito dalla stessa Bjork come una celebrazione della natura unita a tecnologia e musica, il tutto interconnesso ad applicazioni per i-pad e i-phone che permetterà a tutti gli appassionati di creare le proprie versioni delle canzoni. Il live si è tenuto nella Vittoriana Market Hall con l’audience disposta tutta intorno al palco dove, sopra le nostre teste, campeggiavano sei immensi schermi; ai lati del palco una serie di strumenti appositamente ideati per questo nuovo progetto, dalle arpe a pendolo che con il loro oscillare attraverso la forza gravitazionale creano un suono celestiale, il “gameleste”, sorta di ibrido tra un organo a canne e il gamelan, il reactable, una tavola digitale su cui i blocchi sono spostati per creare suoni, e una bobina di Tesla che insieme alla voce preregistrata di David Attemborough aprirà lo spettacolo spiegando cosa è Biophilia. Da subito si ha l’impressione che il difficile equilibrio tra musica, immagini e voce sia leggermente sbilanciato verso un uso preponderante di quest’ultima che con l’aggiunta dell’ Icelandic Choir, parte oramai integrante del lavoro della Nostra, crea una sorta di storytelling che ci accompagnerà nel viaggio stupendo della vita tutta tra immagini di pianeti, fenomeni naturali, virus che aggrediscono il Dna, il tutto sovrastato dalla voce della ragazza Bjork che aggiunge un elemento ultraterreno allo spettacolo. La scaletta, che comprende buona parte dei brani che saranno inclusi nel nuovo lavoro, sorprende sopratutto per come, a differenza dei precedenti album, la musica non sia parte portante del tutto, ma semplicemente sussurrata, salvo in alcuni casi come nel singolo Crystalline che nella versione live enfatizza ancora di più il finale del brano con un inequivocabile rimando a suoni di Aphex Twin memoria. Impressiona soprattutto come nelle vecchie tracce, vedi Joga, All Is Full Of Love, resa magica dall’utilizzo delle giganti arpe-pendolo e in chiusura di live Declare Indipendence con un taglio “rave”, gli strumenti siano uno strumento di gioco. Il risultato è decisamente soddisfacente anche se, volendo cercare il pelo nell’uovo, si poteva bilanciare meglio l’uso della musica che a tratti risulta quasi inesistente, ma questo non toglie nulla alla genialità di Bjork che ancora una volta, nel bene e nel male e tra mille se e ma, resta una delle figure di spicco dell’avanguardia di questi ultimi vent’ anni, in attesa del 26 settembre, data di uscita dell’album anche come “app per i-pad”.
(Blow Up - Ottobre '11)

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