mercoledì 11 maggio 2011

Josh T. Pearson

The Deaf Institute – Manchester 27 Marzo
È più per curiosità audiofila (non sono un intenditore di folk americano) che mi dirigo al Deaf Institute per assistere a quello che, sulla carta, appare uno dei live più intimi e comunicativi a cui potrò assistere. Per l’occasione la sala è stipata all’inverosimile, Josh sale sul palco e subito si alza un boato tra gli astanti al rito, seguito da uno splendido coro: “ Happy Birthday to you”… è anche il giorno del suo compleanno, Josh è commosso dalla partecipazione straordinaria, e con mio enorme stupore scopro che è di una loquacità incredibile; per tutto il live, tra un brano e l’altro ci intratterrà con storielle, battute e barzellette, e ci sorprende con la prima canzone che è la cover di “Rivers of Babylon” dei Boney M!!! tra l’altro in una versione mozzafiato.

I presupposti ci sono tutti per rendere questa serata indimenticabile e così si parte con “Country Dumb”; la sala ammutolisce immediatamente, Josh chiude gli occhi e apre il suo cuore, la sua anima; l’immediata impressione è di un uomo consapevole della sua fragilità ma, allo stesso tempo, forte nel saperne parlare e metterla in mostra senza paura. Testimoniare questo live, che va oltre la classica definizione di concerto, è veramente un’esperienza indimenticabile, ed ecco come potrei definire Pearson: una forza della natura, affascinante, affabile e, sembrerà incredibile: felice!!! E il pubblico si stringe attorno a lui canzone dopo canzone, ridendo insieme per le sue battute, ma appena parte un nuovo brano la sala cade in un silenzio indescrivibile, fa propria la disperazione dei testi, lui a occhi chiusi che sussurra, urla di amori infranti, vite disperate  e fallimenti aprendo un varco nei cuori della gente che ammutolita si lascia  avvolgere da quello che noi siamo, anime che solcano un mare che si chiama vita.
 
 La conclusione è dedicata a “Devil’s on the run” piena di magia e cantata in coro dal pubblico tutto e la conferma di Josh : “I know it’s Manchester, but leave your cool at the door will yeah!; ma c’è ancora del tempo per “The Singer to the Crowd” prima dell’ultima battuta  “di lasciare la mancia al bar”; tolta la chitarra Josh scende tra il pubblico, stringe le mani, abbraccia, ascolta e parla con la gente…gli porgo la copia della rivista, la guarda, la sfoglia, accenna a leggere in italiano l’articolo a lui dedicato e mi ringrazia autografandola “ con amore”…ci lasciamo con questo piccolo grande gesto per una di quelle serate che rimarranno per sempre marchiate a fuoco nel cuore e nella mente. The Devil’s on the run, the Devil’s on the run, let’s have some fun. Grazie Josh.
 (Blow Up Maggio 2011)

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